Vino e speculazione

LA SPECULAZIONE SULLE ANNATE DEL VINO

La speculazione professionale riguarda un ristretto numero di rossi considerati vini di culto. Si tratta soprattutto di Premies grand crus o Deuxièmes grands crus di Bordeaux, soltanto pochissimi vini provenienti da altri territori e altri paesi sono oggetto di speculazione e di conseguenza possono  essere  considerati  un investimento. In tutto il mondo i vini da intenditori disponibili in minime quantità non sono più di una dozzina e il loro mercato è molto ristretto.

In genere i Bordeaux si acquistano quando stanno ancora maturando nella botte e il prezzo è ancora accessibile, il diritto di acquisto di una cassetta di un determinato vino quando questo sarà immesso sul mercato si chiama future (come il gioco in borsa il principio è più o meno lo stesso). Quando dopo due anni e mezzo il vino comincia finalmente a circolare la future può essere già passata per dieci acquirenti diversi nel caso migliore a un prezzo più elevato di quello iniziale.

In questi casi le aste non sono più necessarie sta tutto nelle mani dei broker del vino: spesso soltanto determinate annate attirano l’interesse di chi ha fatto del vino un oggetto di speculazione.  Nei dieci anni successivi alloro ingresso sul mercato nel 1985 il prezzo delle Premiers Grands Crus dell’ormai storico 1982 ha subito un aumento che oscillava tra il 700 e il 1000% pari a un 100% annuo: il prezzo dello stesso vino nel 1983 è aumentato ogni anno solo del 15%. Può succedere anche che un vino a cui Parker ha attribuito 100 punti si sia successivamente svalutato per via di giochi “guidati” ecco per cui esattamente come il gioco in borsa non conviene investire migliaia di euro in vini che potrebbero essere svalutati apposta per via dei “giochi dell’elite”….

Dal prezzo battuto bisogna inoltre detrarre tutte le spese: le maggiori case d’asta prevedono sia da parte del venditore che dell’acquirente una commissione che può oscillare dal 10 al 15% sul prezzo di aggiudicazione. Ci sono poi i diritti d’asta, le spese di transizione, le spese assicurative e quelle di spedizione tutti fattori che contribuiscono a ridurre i profitti ma anche i possibili investitori.

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