LA STORIA DEL VINO
Quando si parla della storia del vino e di come sia nata la sua cultura nelle nazioni del mondo, si dve considerare che la conoscenza del trattamento dell’uva nasce lontana nel tempo addirittura dai Sumeri, dal Caucaso e dall’Asia minore: i primi tipi di vite da uva sembrano discendano da piante risalenti a circa 50 milioni di anni fa, ma l’attuale tipo di vite da vino (vitis vinifera) si può ritrovare intorno al 5000 a.C..
Perfino la radice del nome sembra confermare la provenienza di tale pianta infatti la parola greca oinos deriva dalla radice indoeuropea voin. Nel tempo attraverso le culture prima greca e poi romana il suo uso si propagò per tutto il Mediterraneo superando in interesse le altre bevande che già si usavano, come la birra (non gasata come quella di oggi che viene spesso addizionata) che era la bevanda nazionale degli Egizi già dal 3000 a.C..
In Grecia è una bevanda – tagliata con acqua, miele e spezie – sacra e “maledetta” insieme; anche a Roma (dove si beve anche il merum, vino puro) il suo culto è duplice: Bacco e Libero, la vera eredità di Dioniso. Tra il IV ed il II secolo a.C. il vino greco di Lesbo, Chio, Thasos e Coos è un prodotto costoso e ricercato in tutto il Mediterraneo, che si diffonderà con successo anche nella Penisola Italica (subito detta Enotria) dando origine al Falerno, il Marsico, il Cecubo, il Mamertino di Sicilia, il Rethico veneto ed il vino d’Alba poi nelle province della Gallia dove importante per la crescita vinicola sarà la progressiva sostituzione delle anfore di terracotta con botti di legno, più facili da trasportare e, come si capirà poi, contenitore adattissimo al contenuto.
Nonostante le varie vicissitudini dal crollo dell’Impero Romano questo sacro nettare subisce varie trasformazioni come nel caso del Portogallo che scopre l’aggiunta di alcol al vino per farlo più dolce e alzare il tenore alcolico producendo così il famoso vino liquoroso Porto, ma la maggior parte delle innovazioni legate alla produzione e stoccaggio del vino nella storia sono da addebitarsi alla Francia che introdurrà le bottiglie di vetro soffiato, l’uso di tappi di sughero particolari e i sistemi di coltivazione intensivi.
Nel 1668 una storia che sa di leggenda attribuisce al monaco cantiniere di Hautvillers, Dom Pérignon, l’invenzione del vino spumante che diverrà Champagne (solo nella regione omonima) e la creazione di bottiglie più pesanti in grado di resistere alla pressione dell’anidride carbonica legata ad una fermentazione per le differenze di temperatura stagionali locali, in realtà, già i Romani conoscevano i vini rifermentati e in certi casi li apprezzavano. nel Medioevo sono rare le notizie sui vini, ma la Repubblica di Venezia, viceversa, per secoli spadroneggia nel Mediterraneo monopolizzando il commercio dei vini dolci dal Sud al Nord dell’Europa.
Nell’era moderna poi, pesano sul percorso del vino alcune catastrofi naturali: come la gelata del 1709, che indebolì fortemente la viticoltura dell’Europa. Nonostante impegni ingenti da parte di ricchi possidenti, il vino attraversa continuamente epoche di cambiamenti fino a giungere a noi come lo conosciamo.